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ISSN 2611-8858

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Puigdemont

I delitti di sedizione e ribellione nella sentenza 459/2019 del Tribunal Supremo nel cd. procés de independencia catalán

Il Tribunal Supremo ha recentemente emesso l’atteso verdetto di condanna per gli eventi dell’autunno 2017 di nove politici indipendentisti catalani per il reato di sedizione. Se le conclusioni dei giudici sono condivisibili relativamente al reato di ribellione, per il quale gli imputati sono stati assolti, non si può dire altrettanto riguardo al reato di sedizione. Per motivare questa affermazione occorre illustrare i principali passaggi del complesso iter argomentativo e mettere a nudo le caratteristiche dei delitti oggetto di analisi. In particolare, occorre domandarsi se e a quali condizioni sia possibile condannare per sedizione gli organizzatori di manifestazioni in cui non ci furono azioni di violenza, ma solo forme di resistenza collettiva non-violenta. A tal proposito, si vuole riflettere soprattutto sul significato dell’ambigua condotta di “alzamiento público y tumultuario”, che costituisce il nucleo duro della fattispecie di sedizione.

Reconocimiento mutuo, orden público e identidad nacional: la doble incriminación como ejemplo

Il paper si chiede come debba interpretarsi la doppia incriminazione nel contesto del principio del mutuo riconoscimento dopo la polemica sorta nel caso Puigdemont. Nel post si sostiene che i giudici tedeschi, nel rifiutare la consegna dell’imputato, hanno effettuato un’interpretazione erronea della decisione quadro relativa al mandato d’arresto europeo, in contrasto con l’art. 82 del TFUE. L’identità nazionale è il criterio che, secondo l’autore, dovrebbe servire da guida all’interpretazione giurisprudenziale della doppia incriminazione.