con la colaboración cientí­fica de
ISSN 2611-8858

Temas

Criminología

“Teoría de la neutralización”: Entre prevención y represión del cibercrimen

Delinear un perfil criminológico para hackers y para el cibercrimen en general es una tarea compleja. Sin embargo, desarrollar una teoría criminológica capaz de comprender todos los “tipos” de hackers se ha vuelto una necesidad. El presente trabajo comienza con un breve análisis de las tres principales macro categorías de hackers que han sido definidas a nivel científico (los así llamados “black hat”, “gray hat” y “white hat” hackers). Posteriormente, se procede a analizar la compatibilidad de la teoría de la neutralización con las razones detrás del aumento del cibercrimen. Esta teoría, desarrollada para describir el aumento de la delincuencia juvenil en los Estados Unidos durante la década de 1950, señala una serie de procesos psicológicos que llevan a los criminales a neutralizar la moral y los obstáculos emocionales para delinquir. En base a una moderna interpretación de la teoría de la neutralización, se aprecia claramente que la manera tradicional de concebir la prevención falla cuando se trata de combatir el cibercrimen, evidenciando así la necesidad de una estrategia multisectorial.

La caracterización del autor del delito

La perforación del autor del delito es usualmente considerada una herramienta útil para la investigación penal. Se trata de una disciplina actualmente emplea nuevas tecnologías, inteligencia artificial, bancos de datos sofisticados e inéditas formas de análisis de la escena del crimen. Con todo, un atento jurista no puede sino permanecer escéptico frente a un uso descontrolado de tal método de investigación. Lo anterior no solo en consideración a sus límites científicos, sino que también por el riesgo de que, a través de la caracterización del autor, se afecten o erosionen algunos cánones fundamentales de nuestro sistema procesal penal.

Disturbo da gioco d’azzardo ed imputabilità

L’evoluzione quantitativa e qualitativa delle opportunità ludiche nell’ambito del gioco d’azzardo sta comportando, in questi anni, l’implementazione del volume complessivo degli affari legali e illegali del settore e l’incremento del numero delle persone affette da disturbo patologico da gioco d’azzardo. Cresce infatti, secondo le rilevazioni empiriche, la quantità di soggetti ludopatici e, tra questi, la quota di coloro che mettono in atto condotte a rischio, devianti o antigiuridiche, per le quali essi sono chiamati a rispondere, sul piano della responsabilità individuale, dei reati commessi. Il presente lavoro, attraverso l’esame della giurisprudenza di merito e di legittimità edita in Italia, cerca di verificare ‘se’ e ‘come’ la prassi giudiziaria ha trattato la questione del disturbo da gioco d’azzardo rispetto al tema dell’imputabilità, fornendo indicazioni utili a tutti coloro che, per motivi di studio o per esigenze di pratica professionale, possono essere interessati all’argomento.

Violenza di genere e femminicidio

La c.d. legge sul femminicidio (d.l. 14 agosto 2013, n. 93, conv., con mod., dalla l. 15 ottobre 2013, n. 119) ha introdotto nel settore del diritto penale sostanziale e processuale una serie di misure, preventive e repressive, per combattere la violenza contro le donne per motivi di genere. Nella prima parte di inquadramento generale del fenomeno vengono analizzati i profili giuridici, criminologici e antropologici che sorreggono le nozioni di violenza di genere e di femminicidio. La c. d. violenza di genere racchiude al suo interno una serie di fatti di reato di diverso tipo (omicidio, maltrattamenti, stalking, percosse, lesioni), accomunati dal contesto e dal soggetto passivo cui sono diretti. Quanto al femminicidio, che fa proprio (o contiene in sé) il concetto culturale di violenza di genere, è un’espressione che descrive il fenomeno con riferimento alle sue basi empirico-criminologiche, ponendo in risalto la posizione o il ruolo dell’autore. La seconda parte del lavoro si indirizza più specificamente a chiarire significato e contesti del rapporto fra violenza di genere e diritto penale. Il tema offre spunti di riflessione sulla questione se introdurre all’interno del nostro ordinamento, in aggiunta a quello letteralmente e politicamente “neutro” di omicidio, un reato ad hoc di femminicidio (o femicidio), come omicidio di donne da parte di uomini “perché donne”, dunque in un significato specifico che non include tutte le uccisioni di donne, per qualsiasi causa e in qualsiasi contesto.