La parola ai dati: che impatto hanno la pandemia da Covid-19 e le relative restrizioni sulla criminalità?

Gli effetti della pandemia da Covid-19 sui delitti di omicidio e sui reati contro il patrimonio in un brief di ricerca dell’UNODC

Un breve report pubblicato dall’UNODC evidenzia i primi, provvisori risultati di una ricerca che sta indagando gli effetti prodotti dalla pandemia da Covid-19 (e dalle conseguenti restrizioni imposte dai Governi di molti Paesi del mondo) sulla criminalità, con particolare riferimento a quattro tipi di reati: omicidi, furti, rapine e furti con scasso.

I dati – relativi a 21 Paesi diversi – mostrerebbero che, nel periodo compreso tra marzo e aprile 2020, tali reati hanno registrato una tendenziale diminuzione. Nel breve periodo, infatti, le misure restrittive influenzano sensibilmente l’andamento della criminalità, riducendo le opportunità di delinquere tanto nei luoghi pubblici quanto nelle private abitazioni; il numero degli omicidi, in particolare, in alcuni Paesi ha visto una riduzione superiore al 25% (con la rilevante eccezione dell’America Latina), mentre il numero dei reati contro il patrimonio è diminuito nella maggior parte dei casi oltre il 50% (dato che però sconta anche una diminuzione nel numero delle denunce, tenuto conto della maggiore difficoltà di accesso alla giustizia da parte dei cittadini). Si tratta peraltro di trend i cui effetti sono venuti meno con l’allentamento delle restrizioni.

Il rapporto mette tuttavia in guardia dal rischio che, nel lungo periodo, la situazione di crisi economica indotta dalla chiusura forzata degli esercizi commerciali e dalla perdita dei posti di lavoro possano segnare un’inversione di questa tendenza, determinando un complessivo aumento della criminalità, specialmente di quella da profitto.

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